Iron Widow: recensione di un libro pericoloso

da | Lug 25, 2024 | Recensioni, Fantascienza

Chiunque bazzichi su BookTok o BookStagram avrà visto i video di Xiran Jay Zhao, unə autorə che da qualche anno ci promette una storia dai toni fortemente femministi, con tropi rivoltati e personaggi profondi, in un setting orientale e distopico. Vi stupirà sapere che invece Iron Widow, la sua opera del 2021, è esattamente l’opposto di ciò che cerca di venderci.

Partiamo dalla trama

In un mondo i cui gli uomini hanno cariche importanti e l’onore di pilotare le Crisalidi, grossi robot da combattimento (o anche detti mecha) in stile Neon Genesis Evangelion, le donne invece hanno due strade: diventare mogli e generare figli, oppure sfidare la sorte a fianco di uno dei piloti delle Crisalidi. Si parla di sorte perché è raro che una donna sopravviva dopo la prima missione a bordo di uno dei mecha, per via della pressione mentale a cui è sottoposta e del supporto che è costretta a dare al pilota, diventando nient’altro che carne da macello.

Qui entra in gioco Zetian, da poco diciottenne e costretta a decidere quale delle due strade intraprendere. Sceglie la seconda, nel tentativo di vendicare sua sorella morta per mano di uno di questi piloti. Della sorella sappiamo che… è morta. Non sappiamo praticamente nulla di lei, di cosa le piacesse, di che rapporto avesse con Zetian se non che fossero sorelle. La sorella morta non è che un mero espediente per battezzare questa storia assurda con fuoco e vendetta.

Zetian passerà poi un esame per essere accettata come concubina-sacrificio per i piloti e da quel momento la trama e la protagonista partono per un viaggio senza ritorno per il femminismo tossico, misandria e misoginia interiorizzata.

Quante parole pesanti! Analizziamole singolarmente

Per tutto il libro Zetian non farà altro che ribaltare la società profondamente maschilista e misogina, e per farlo non si porrà problemi a usare la forza, come se fosse l’unico mezzo disponibile, l’unica lingua che questi uomini cattivi e violenti possono capire. Come se l’unico modo per una femminista di farsi sentire fosse la violenza.

Zetian ucciderà molti dei piloti con cui verrà accoppiata (tranne quelli di cui si innamora, o meglio, quelli che si innamorano di lei, perché lei è la migliore) e la sua sete di sangue non sembra volersi placare.
Per quanto riguarda invece il comparto femminile, non siamo messi meglio. Ogni donna, all’infuori di Zetian, in questo libro può essere:

  • morta
  • manipolatrice e nemica

Zetian è la loro Messia, arrivata per salvarle dai loro peccati e da una morte certa. Le altre non possono essere altro che vittime, e quelle poche fortunate che sono riuscite a scalare la vetta sociale (pur rimanendo concubine di piloti famosi) sono anch’elle vittime; a meno che non ostacolino Zetian, in quel caso sono solo nemiche traditrici del proprio genere.

Zetian ucciderà quella che praticamente sarà la sua unica amica nel corso del libro – nonché, ovviamente, suo marito – perché l’hanno ingannata, nonostante le venga rivelato che fossero sotto ricatto. E tutto ciò a cui la protagonista riesce a pensare è che ha sottostimato e ha perso contro una donna.

Come se una donna non potesse essere una minaccia per lei. Come se ogni donna non potesse fare altro che stare alle sue azioni e lasciarsi salvare; come se una donna non potesse avere motivazioni, ideali e persone da proteggere.

Inoltre Zetian non perde occasione di ricordarci che odia essere donna, odia le donne perché sono donne e sono deboli. Davvero dei pensieri maturi ed educativi.

Il triangolo inaspettato

Parliamo infine del tropo che più di tutti l’autrice promette di distruggere: il triangolo amoroso. A non molti piace l’eterna scelta delle protagoniste tra un ragazzo e l’altro (sappiamo che sceglierà sempre quello complessato ma sotto sotto buono); l’autrice anche in questo caso mette a disposizione di Zetian due ragazzi.

C’è Yizhi, ricco, bello, dolce e protettivo, ma forse un po’ possessivo; e poi c’è Li Shimin, bello, disturbato, incredibilmente potente ma dall’animo dolce e sottomesso. Zetian svilupperà un rapporto diverso con entrambi, poi, in maniera del tutto inaspettata e pure un po’ semplicistica, Yizhi confessa a Li Shimin il suo amore et voilà! Ecco a voi il trio scoppiettante, con tanto di abbraccio di gruppo!

Per quanto questo filo narrativo risulti un po’ ingenuo e sommerso dalle ondate continue di rabbia di Zetian contro tutti, è probabilmente l’unica nota positiva del libro. Pure l’autorə deve essersi resə conto che stava diventando tutto troppo pesante e ha deciso di farci tirare un sospiro di sollievo, solo per poi ributtarci a forza nell’abisso di odio che ha creato.

Perchè Iron Widow è un libro pericoloso

Iron Widow è un libro che potrei definire figlio dei social per gli argomenti che tratta. L’odio per il patriarcato e per gli uomini, dimenticando che pure loro ne sono vittime; l’odio per le donne che non odiano gli uomini, l’odio per le donne che collaborano con gli uomini; il desiderio di stravolgere il mondo con il fuoco.

Sono tutti argomenti che portano visualizzazioni e commenti su Instagram, TikTok e Reddit, fomentando le masse con un odio sempre maggiore per l’altro sesso, che sia quello maschile o femminile. E ora stanno raggiungendo anche le librerie, dietro una copertina curata e accattivante e una pressante campagna pubblicitaria sui social. E tratta questi argomenti con leggerezza, buttandoci dentro un po’ di fantascienza e un po’ di romanticismo, per non farsi mancare niente; come se questi fossero argomenti della stessa portata di “Team Edward” e “Team Jacob” direttamente dal 2009 (giusto per restare in tema triangolo amoroso).

Ma è davvero questo ciò di cui abbiamo bisogno? Di libri che ci insegnano che non c’è modo di dialogare con l’altro genere se non con la violenza e la vendetta? Che non esista altro motivo per le donne di unirsi che non sia la lotta contro un mondo patriarcale e gli uomini? Che non possa nascere altro che odio tra uomo e donna, e che l’amore tra questi si possa limitare ad attrazione fisica o guadagno personale?

È davvero questo il messaggio che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni? Vogliamo far sapere loro che hanno già perso in partenza, che non ci sia altro da fare se non portare avanti altro odio e che non esista altra strada? Che essere donna è una sconfitta, una vergogna, una debolezza; che per essere rispettate dobbiamo urlare, mordere e ferire, come fanno gli uomini, che sono violenti.

Non sarebbe meglio invece mostrare che il dialogo è possibile, che la pace e il comune accordo sono possibili? Che una donna e un uomo possono legare in più di un modo che non riguardi il sesso, e che quest’ultimo non sia tutto ciò che un uomo cerca in una donna? Che non tutti gli uomini hanno intenzioni violente, e che non tutte le donne odiano le altre donne e sono interessate all’approvazione maschile?

Che si può lottare per la parità senza fare del male, che la parità è una cosa che desiderano sia donne che uomini.

Speranza per il futuro

Sarebbe bello se sugli scaffali arrivassero più storie di questo tipo, ma gestite diversamente. Che insegni che donne e uomini possono essere pari, e dovrebbero lottare insieme contro mali esterni all’umanità, che siano la crisi climatica, le malattie o gli alieni. Che mostri che siamo tutti stanchi di odio e violenza e divisione, e quanto vorremmo invece la serenità dell’unione.

Per il resto il libro è scritto in maniera mediocre: le descrizioni scarseggiano, trasmettendo un senso di stanza bianca, e la rabbia e il desiderio di vendetta di Zetian sono quasi assillanti. Inoltre il testo è affetto da una purple prose che non aggiunge niente e ha solo l’effetto di rendere il testo esagerato.

Non leggetelo, lasciate che vada perso negli abissi di internet.

<a href="https://www.edizioninovilunio.it/author/cactus/" target="_self">Cactus</a>

Cactus

Classe 2001, programmatrice e scrittrice accanita. Amo il fantasy e l'horror, osservare le persone, raccontare storie e vivere le mie.

1 commento

  1. Anonimo

    mi si drizzano sempre le antenne quando qualcosa viene definito misandrico; mi sono incuriosita e voglio leggere questo libro

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